In apertura del side event di alto livello: “Protecting the Protectors: Upholding the Safety of Humanitarian Workers in Conflict Zones” – nell’ambito della 60ma Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera, che inizia questa mattina – il Gran Cancelliere del Sovrano Militare Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, ha lanciato un accorato appello per la protezione degli operatori umanitari nelle zone di conflitto: “L’Ordine di Malta crede fermamente che gli attacchi deliberati contro le strutture sanitarie e gli operatori umanitari siano crimini contro l’umanità a tutti gli effetti”.
“Il nostro Ordine, con il suo status internazionale, ha dedicato tutta la sua esistenza, ormai più di 900 anni, a dimostrare che il significato della sua diplomazia umanitaria è quello di fornire assistenza a tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente dalla loro provenienza, dal loro sesso o dal loro credo” ha dichiarato il Gran Cancelliere, prima di aprire il dibattito con i numerosi oratori di alto livello che hanno partecipato all’evento.
Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha chiesto la protezione degli operatori umanitari e dei civili, affrontando in particolare il conflitto in Medio Oriente. L’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha richiamato l’attenzione sulle drammatiche cifre relative alle vittime del personale umanitario: circa 127 operatori umanitari uccisi ogni anno, dalla Siria, al Sudan, al Sud Sudan, alla RDC, all’Ucraina, e naturalmente ora a Gaza, dove almeno 167 operatori umanitari sono stati uccisi negli ultimi mesi. La direttrice esecutiva dell’OIM, Amy Pope, e la presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Mirjana Spoljaric Egger, hanno entrambe stigmatizzato l’aumento dei rischi affrontati ogni giorno sia dagli operatori umanitari – che sono sempre più bersaglio di hate speech e attacchi diretti – sia dai milioni di persone in movimento che, come ha dichiarato il Segretario Generale dell’UNHCR, Filippo Grandi, sono il prodotto diretto della crescente violazione delle leggi umanitarie internazionali. “In un mondo in cui il rispetto del diritto internazionale diminuisce di mese in mese, il numero di sfollati aumenta. Ci sono circa 114 milioni di sfollati nel mondo”, ha detto, aggiungendo che si tratta probabilmente di una cifra prudente. “Soddisfare i bisogni fondamentali di tutti” è stato l’accorato appello di Jody Williams, Premio Nobel per la Pace 1997.
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