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Missione in Ucraina dei Corpi di Soccorso Italiano e Romeno dell’Ordine di Malta

Order of Malta’s Italian and Romanian Relief Corps mission in Ukraine
26/01/2023

Le delegazioni dei corpi di soccorso italiano e rumeno dell’Ordine di Malta (Cisom e Samr) si sono recate in Ucraina, nella regione sud-occidentale di Kamianets-Podilskyi, per visitare alcuni centri per rifugiati, magazzini di aiuti umanitari e per incontrare le autorità civili e religiose locali.

Obiettivo della missione, che si è svolta tra il 19 e il 22 gennaio, consegnare ai servizi sociali locali generi di prima necessità, cibo e vestiario provenienti dall’Italia e dalla Romania. In ogni struttura, sono stati consegnati doni ai bambini ospitati, che hanno avuto anche l’opportunità di svolgere delle attività con le delegazioni e i volontari. Le visite costituiscono un’importante occasione per capire meglio le necessità concrete degli operatori sul campo, ma anche le pressioni materiali e psicologiche alle quali rifugiati ed operatori sociali sono sottoposti, così da organizzare al meglio gli aiuti.

Alla visita hanno partecipato il Presidente del Cisom, Gerardo Solaro del Borgo, il Presidente del corpo di soccorso rumeno, Mihaly Denes, il Direttore Generale, Ferenc Tischler, e la direttrice dei programmi, Anca Simu, oltre a diversi membri del corpo di soccorso. L’ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania, Roberto Musneci, ed il ministro consigliere dell’ambasciata dell’Ordine di Malta in Ucraina, Andriy Khanas, hanno partecipato attivamente all’organizzazione ed agli incontri.

Oltre al sopralluogo delle realtà operative, sono stati condotti due incontri con il Presidente della regione di Kamianets-Podilskyi, Myhalo Simashkevych, per delineare diversi progetti di sostegno che verranno sviluppati congiuntamente dalle organizzazioni di soccorso italiana e rumena, con il supporto delle Ambasciate dell’Ordine in Ucraina e Romania.

Infine, la visita al Vescovo della regione, Leon Dubravski, che ha espresso la sua visione sull’attuale crisi politica ed umanitaria, ma anche la preoccupazione per i traumi fisici e psicologici tanto della popolazione civile che dei soldati feriti.