S.A.Em.ma il Principe e Gran Maestro ha risposto il 29 dicembre al Messaggio della Pace inviato da Sua Santità Giovanni Paolo II a tutta l’umanità.
Beatissimo Padre,
“Pace in Terra agli uomini, che Dio ama!”: l’annuncio angelico di 2000 anni or sono, che accompagnò la nascita del Figlio e dell’Uomo, apre e scandisce il Messaggio, che anche quest’anno Vostra Santità rivolge al Popolo di Dio per la celebrazione della Giornata della Pace. Pace, dunque. Pace, sempre!
Perché è ben vero: “con la guerra è l’umanità a perdere” e, come l’amara esperienza di tutti noi insegna, “le guerre sono spesso causa di altre guerre”, per l’eredità di odio e di male che non mancano di lasciare dentro di sé, triste retaggio. Se ben presenti agli occhi e, più, al cuore di ognuno “i sinistri scenari in cui bambini, donne, anziani, infermi, colpevoli di nulla, diventano le vittime designate dei conflitti che insanguinano i nostri giorni”. Ma il bene comune dell’umanità intera non può non – meglio deve – prevalere nel perseguimento della pace comune – duratura nella solidarietà – sui beni particolari, siano essi politici, razziali o culturali. E ciò perché gli uomini son chiamati a riscoprire l’altissima vocazione loro “ad essere un’unica famiglia”, a ritrovarsi fratelli, figli del Principe della Pace.
“All’inizio di un nuovo secolo, la povertà di miliardi di uomini e donne è la questione che più di ogni altra interpella la nostra coscienza umana e cristiana”: la Parola Comune è monito, insegnamento, esortazione e insieme incoraggiamento per tutti noi segnati dalla bianca Croce ottagona che, sia pure nei limiti delle nostre possibilità, operiamo in molte contrade del mondo, quotidianamente impegnati nella battaglia della carità a sollievo dell’umana sofferenza. Con questi sentimento, ho caro rivolgere a Vostra Santità, anche a nome dei più di undicimila miei Cavalieri, Dame, Cappellani e Volontari, filiali auguri di ogni bene per la prosperità personale della Santità Vostra, instancabile Operatore di bene, e per quest’Anno Giubilare di metanoia!
In unione di preghiere, sono in Vostra Santità il devotissimo figlio”.
Fra’ Andrew Bertie