Cari confratelli e consorelle, cari volontari e sostenitori dell’Ordine di Malta nel mondo,
quello che ci apprestiamo a vivere è un Natale molto diverso da tutti gli altri. In genere rappresenta un momento di condivisione e di vicinanza ai propri cari, soprattutto gli anziani e i malati. Il Natale di quest’anno è invece un momento che richiede rinuncia e senso di responsabilità. Lasciamoci illuminare dal raggio della luce che proviene da Betlemme.
L’anno che ci lasciamo alle spalle ci ha costretto ad affrontare sfide inimmaginabili. La pandemia causata dal Covid-19 ha cambiato le nostre abitudini, il nostro modo di vivere, imponendo a ciascuno di noi di privarci della gioia di condividere momenti della vita con i nostri affetti più cari.
La situazione nella quale viviamo richiede uno sforzo individuale. Mai come in questo momento è evidente che il bene di tutti dipende dalle azioni di ciascuno di noi. È un nostro dovere proteggere i più fragili, i malati, i disabili, gli anziani: coloro che in questa emergenza sanitaria soffrono di più. Il nostro pensiero è dunque rivolto a loro, come ha chiesto più volte Papa Francesco in questi ultimi mesi. “Preghiamo oggi per gli anziani, specialmente per coloro che sono isolati o nelle case di riposo. Loro hanno paura, paura di morire da soli. Loro sono le nostre radici, la nostra storia. Loro ci hanno dato la fede, la tradizione, il senso di appartenenza a una patria”.
La ricorrenza del Natale mi offre l’occasione di ringraziare di cuore tutti voi membri, volontari e tutto il personale dell’Ordine di Malta impegnato nelle attività di assistenza medica e sociale in Italia e in numerosi paesi del mondo. Il vostro spirito di servizio, la vostra professionalità e l’entusiasmo che vedo negli occhi dei tanti giovani volontari, sono per me motivo di orgoglio. Come ho detto all’indomani della mia elezione a Luogotenente di Gran Maestro lo scorso novembre, è mio dovere onorare questo encomiabile impegno.
Ovunque nel mondo avete saputo grazie al vostro coraggio e alla vostra forza non lasciare soli i nostri Signori malati. Ho appreso con grande ammirazione della vostra capacità di adeguare molti progetti alle nuove necessità causate dalla crisi sanitaria. Con grande immaginazione avete dato vita a nuovi servizi, in grado di portare sollievo varcando confini fisici e geografici. Penso per esempio alle consegne di cibo e medicine a chi è in isolamento o vive solo ed è malato; penso anche al sostegno offerto per telefono dai nostri psicologi.
A questo difficile quadro si aggiungono poi i gravi conflitti che continuano ad insanguinare molte parti del mondo dal Medioriente all’Africa, dove la presenza dell’Ordine di Malta continua ad essere molto forte. La capacità di dialogare e collaborare con popoli di fede e tradizioni diverse ci ricorda l’importante insegnamento lasciato dal fondatore dell’Ordine di Malta, Fra’ Gerardo, di cui quest’anno abbiamo commemorato i nove secoli dalla sua scomparsa.
Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un Santo Natale ricco di pace e serenità. Preghiamo nostro Signore affinché il nuovo anno rappresenti la rinascita e la speranza per tutti noi, soprattutto per chi è stato più colpito dalle conseguenze di questo virus e dalla conseguente crisi economica.
Con i miei confraterni saluti,
Fra’ Marco Luzzago