Il focus sull’aiuto da dare alle donne rifugiate perché ritrovino, nel pieno della crisi, speranza e stabilità con opportunità e soluzioni praticabili
A pochi giorni dalla Giornata internazionale della donna, Malteser International, l’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta, ha annunciato che presidierà un side event alle Nazioni Unite martedì, 21 marzo, incentrato sull’aiuto necessario alle donne perché ritrovino speranza e opportunità nel mezzo della crisi globale dei rifugiati. L’Incontro, intitolato “Donne prigioniere della crisi globale dei rifugiati: trovare speranza e opportunità nella disperazione”, si svolgerà nella sede delle Nazioni Unite di New York nell’ambito della 61.ma sessione della Commissione sulla condizione delle donne.
A guidare l’incontro saranno: Ravi Tripptrap, direttore esecutivo di Malteser International America; Ninette Kelley, direttore dell’Ufficio di New York dell’Alto Commissariato per i rifugiati; Odo Tevi, ambasciatore di Vanuatu presso le Nazioni Unite; James Wiley, direttore operativo di Counter Human Trafficking Compliance Solutions; e Amal, donna rifugiata.
I panelists poseranno uno sguardo severo sul mondo delle donne rifugiate, condivideranno il loro impegno e le loro soluzioni globali di aiuto che offrono opportunità e speranza alle donne nei Paesi che maggiormente affrontano la sfida di profughi e sfollati interni.
Verrà illustrato il programma di sviluppo che Malteser International – Cash-for-Work/Denaro in cambio di lavoro – ha lanciato nei campi profughi del Medio Oriente: questo programma offre formazione al lavoro in cambio di denaro per donne non qualificate, una prospettiva che ha rinnovato la loro stabilità, ha migliorato la loro qualità della vita e ha rafforzato la struttura familiare.
“Ognuna delle donne che vive in un campo profughi ha una sua profonda storia personale, spesso accompagnata da terribili tragedie. Molte di loro hanno perso i figli o dei membri della famiglia. La vita di queste mamme, figlie, sorelle e mogli è piena d’angoscia; spesso è stata tolta loro la dignità. Il programma Cash-for-Work di Malteser International vuole sostenere le donne e offrire loro un’opportunità di riscatto della loro vita per ottenere stabilità e normalità per se stesse e le loro famiglie nei campi”, ha detto Ravi Tripptrap, direttore esecutivo di Malteser International Americas.
Fin dall’agosto 2014, Malteser International gestisce programmi di assistenza sanitaria nel Kurdistan iracheno, portando aiuti d’emergenza per rifugiati e sfollati interni. All’incontro parteciperà anche Amal, che racconterà la sua straziante esperienza di vita in fuga dal suo Paese: dopo il ferimento e l’arresto del marito, la loro vita era ormai minacciata. “Quando sei profugo devi lasciarti alle spalle tutto il tuo mondo. In Sudan non eravamo al sicuro, e siamo dovuti scappare. Abbiamo dovuto abbandonare la casa e il lavoro per fuggire in Egitto con nostro figlio, ma anche lì non eravamo al sicuro. Mi sono sentita sola e terrorizzata, perché mio marito era malato e mio figlio aveva solo quattro anni. Noi donne profughe dobbiamo faticare molto per conservare la speranza, anche se è un lumicino di fiammifero. Dobbiamo accudire quella fiammella, mantenerla viva nel buio”, ha detto Amal.
All’incontro ci sarà pure l’Osservatore permanente della Missione dell’Ordine di Malta presso le Nazioni Unite. L’Ordine di Malta fornisce aiuto anche ai profughi lungo la rotta balcanica, nei Paesi europei dove fornisce alloggi e assistenza all’integrazione, e nei mar Mediterraneo, dove sono state salvate tante vite di persone che fuggivano per mare. “Il rispetto dei diritti umani è oggi a livelli più bassi che mai dai tempi dell’adozione della Dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite, nel 1948. L’Ordine di Malta crede fermamente che ogni persona umana abbia diritti ed è questo il motivo per cui lavoriamo con passione in tutto il mondo per aiutare migranti e profughi”, ha detto Oscar R. de Rojas, ambasciatore e Osservatore permanente del Sovrano Ordine di Malta presso l’Onu.