60 milioni di persone nel mondo sono sfollate. Di queste, 20 milioni sono in movimento. Se riunite in uno stesso territorio, costituirebbero la 25a nazione più numerosa al mondo
Qual è il futuro delle migrazioni e quale la nostra responsabilità sociale? In che modo si può ottenere un’integrazione di successo nel lungo termine? La conferenza che si è tenuta a Monaco il 16 settembre scorso, organizzata dall’Ordine di Malta in Germania in collaborazione con la Fondazione Václav-Havel ‘Forum 2000’ ha visto riuniti accademici, politici, rappresentanti di organizzazioni internazionali ed esperti per discutere della crisi in atto ed individuare proposte per il futuro.
Riconoscendo che non esiste una soluzione semplice e complessiva all’attuale crisi, si è analizzata la natura del problema per poi individuare alcune proposte pratiche. Argentina Szabados, Presidente dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) in Germania ha dichiarato: ‘Le migrazioni non possono essere evitate e sono necessarie e positive quando vengono ben gestite’. Il presidente della Commissione parlamentare tedesca per i diritti dell’uomo e gli aiuti umanitari, Michael Brand, ha sottolineato: “Dobbiamo avere un atteggiamento solidale ma al tempo stesso è necessario disporre di una procedura chiara ed organizzata. ‘Il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Albrecht Boeselager ha aggiunto: C’è una vera corsa ad aiutare. Non vedo quindi un pericolo ma piuttosto la sfida di creare strutture che ci permettano di gestire il problema.’
‘I nostri volontari a Monaco sono sfiniti: abbiamo bisogno di sostegno’.
Considerando le dimensioni del problema – nella sola Stazione centrale di Monaco durante il fine settimana scorso sono arrivati 19.000 profughi, cui si sono aggiunti due giorni fa altri 13.000 e gli arrivi proseguono – è indispensabile potere adottare decisioni tempestive per accelerare le procedure di gestione, organizzare gli alloggi, disporre di personale esperto per aiutare i profughi, integrarli, trovare lavoro. Sebastian Schilgen, responsabile dei centri di emergenza dell’Ordine di Malta in Germania, ha ribadito che l’intervento per l’attuale crisi deve essere di lungo termine e ha invitato le organizzazioni sul terreno a creare un’infrastruttura comune.
‘Fuggendo da Damasco ho temuto per la mia vita, ci sono posti di blocco, truppe armate, non vi è alcuna garanzia di essere al sicuro’
Un profugo siriano che vive in Germania ha raccontato il suo viaggio attraverso il Mediterraneo. Alla domanda sulla sua vita in Europa ha risposto: “Studio tedesco cinque ore al giorno. Vorrei riuscire a finire i miei studi e diventare un ingegnere meccanico”.
Se le società vogliono continuare a svilupparsi e a prosperare, devono accettare di adeguarsi, di accogliere e di progredire. La capacità di adattarsi e di fronteggiare le difficoltà sono fondamentali. Lo stesso vale per l’inclusione. La settimana scorsa, ad un bambino in una città tedesca è stato chiesto: ‘Ci sono stranieri nel tuo asilo?’ Senza esitare ha risposto: ’Nel mio asilo ci sono solo bambini’.
L’assistenza dell’Ordine di Malta ai profughi in Germania
In Germania operano oltre 30 strutture che offrono assistenza medica e legale ai richiedenti asilo. Nel 2014, circa la metà dei profughi arrivati in Germania sono stati assistiti nei centri specializzati gestiti dall’Ordine di Malta. A seguito dei recenti flussi di arrivi, l’Ordine ha intensificato il proprio impegno e attualmente sono 70 i centri di accoglienza operativi in grado di ospitare fino a 50.000 profughi. 1.600 volontari distribuiscono beni di prima necessità, tende e coperte. Medici ed infermieri dell’Ordine stanno aiutando i profughi che arrivano nelle principali stazioni ferroviarie da Monaco a Berlino.
A Monaco, il governo federale ha chiesto all’Ordine di Malta di preparare in collaborazione con le organizzazioni umanitarie locali e la protezione civile, un centro di selezione e di comunicazione per coordinare gli aiuti d’emergenza, l’accoglienza e gli alloggi per i profughi.
‘Il futuro dell’emigrazione’: relatori della conferenza
Steve Killelea, Fondatore e Presidente, Istituto per l’Economia e per la Pace, Sydney
Jonathan Benthall, Esperto in Cooperazione allo sviluppo nei paesi islamici, University College London Michael Brand, Presidente della Commissione parlamentare tedesca dei diritti umani e degli aiuti umanitari
Argentina Szabados, Direttore, Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) Germania
Albrecht Boeselager, Gran Cancelliere del Sovrano Ordine di Malta
Moderatore:
Peter Frey, Capo Redattore, ZDF (Zweiten Deutschen Fernsehens)