Venerdì scorso è stata inaugurata a Bač, nel nord della Serbia, una struttura polisportiva destinata alla gioventù locale. La costruzione di questo centro polisportivo fa parte di un progetto più ampio per la costruzione della Casa di incontri “Paolo VI” nella parrocchia cattolica di San Paolo a Bač. Questa piccola città, nel nord della Serbia, ospitò nel 1234 i Cavalieri di San Giovanni (oggi Ordine di Malta) che costruirono il primo ospedale in questa parte del mondo.
Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti il Ministro serbo dei diritti umani, del dialogo sociale e delle minoranze Tomislav Žigmanov, la Presidente del Consiglio nazionale croato Jasna Vojnić, i rappresentanti della Diocesi cattolica di Subotica e lo staff diplomatico dell’Ambasciata dell’Ordine di Malta a Belgrado, con l’Ambasciatore Alberto di Luca, promotore dell’iniziativa.
“Questo progetto simboleggia il nostro costante impegno per le cause umanitarie e la nostra dedizione al miglioramento delle comunità locali”, ha affermato l’Amb. Alberto di Luca. “Questa donazione non solo sostiene lo sviluppo delle attività sportive nella regione, ma rappresenta anche lo spirito di amicizia e cooperazione tra l’Ordine di Malta e la Serbia”. Parte dei fondi necessari per la realizzazione della struttura sono stati raccolti nel novembre scorso nel corso di una serata di beneficenza organizzata a Milano per rispondere al “WISH” da parte dell’Associazione delle minoranze croate in Serbia.
Numerose sono state le iniziative umanitarie, ospedaliere e sociali promosse in Serbia nel corso degli ultimi 15 anni dall’Ambasciata dell’Ordine di Malta a Belgrado, insieme a programmi di istruzione e di formazione, in particolare per gli adolescenti e gli orfani.
Battezzato “Make a WISH to the Order of Malta”, il progetto è nato nel 2015 e nelle diverse edizioni che si sono susseguite fino ad oggi ha finanziato, grazie a una vivace attività di fundraising, un ampio ventaglio di iniziative molto concrete: dal sostegno ai bambini delle zone colpite dall’alluvione del 2014, ai fondi per alcune strutture di assistenza a persone con disabilità mentali, fino all’acquisto di apparecchiature mediche e di una stampante Braille per l’Associazione Ciechi di Serbia.