Più di 5.000 pazienti sono stati raggiunti lo scorso febbraio dalle cure primarie d’emergenza approntate dal Malteser International in collaborazione con l’organizzazione locale, HELP, per far fronte all’epidemia di colera che si è diffusa in Zimbabwe dall’inizio di agosto. Ad aumentare il contagio, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già colpito 83mila persone e mietuto 4mila vittime, sono stati anche la mancanza di acqua potabile e persino l’uso di acqua di scarico. L’Onu ha chiesto nei giorni scorsi un impegno internazionale per far fronte alla crisi umanitaria che ha colpito il Paese.