L’Organizzazione degli Stati Americani (OAS) e il Sovrano Ordine di Malta hanno organizzato una mostra fotografica dal titolo From Our Hearts to the Americas (dai nostri cuori alle Americhe), che ha promosso l’opera umanitaria svolta dalle due istituzioni nel continente americano.
Nella sede di Washington dell’OAS il 23 gennaio scorso, l’Ambasciatore Alfonso Quiñónez, Segretario per le relazioni esterne dell’Organizzazione degli Stati Americani, parlando a nome del segretario generale José Miguel Insulza, ha sottolineato come l’OAS “costituisca l’organismo dove unire gli sforzi, le risorse, le esperienze e il patrimonio storico e culturale degli stati aderenti, così come le loro aspirazioni e prospettive per trovare soluzioni ai problemi comuni”. Tuttavia, ha sottolineato Quiñónez, sono ancora aperte questioni fondamentali che sono di rilievo per l’OAS su cui continueremo a lavorare con il Sovrano Ordine di Malta. Occorre in particolare “creare strategie sostenibili per ridurre la povertà e le disuguaglianze, aumentare la capacità dei nostri Stati membri di reagire rapidamente ed efficacemente ai disastri naturali, e aiutare gli Stati membri a risolvere le loro dispute attraverso la mediazione”. L’Ambasciatore Quiñónez ha sottolineato il valore del lavoro svolto dall’Ordine di Malta nell’emisfero occidentale.
Prezemyslaw Jan Hauser, Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta ad Antigua e Barbuda e ambasciatore-at-large per il Sud America, ha descritto il lavoro che l’Ordine di Malta svolge dal Canada al Cile, dove “migliaia di membri e volontari dell’Ordine aiutano i malati e i poveri. Che si tratti di Haiti o del Cile dopo devastanti terremoti, o degli Stati Uniti, Repubblica Dominicana e Cuba dopo gli uragani Katrina, Ike, Gustav e Sandi, gli uomini e le donne con la croce di Malta sono sempre intervenuti per aiutare”.
L’Ambasciatore Hauser ha accennato ad alcuni dei programmi che sono in corso nella regione: in favore dei bambini di strada, delle madri HIV positive e loro bambini, per i senzatetto e per i giovani portatori di handicap nelle zone rurali, oltre alle mense per i poveri nelle aree urbane.
