Nella prima, storica visita di un Gran Maestro in Libano, Fra’ Matthew Festing è stato ricevuto dal Capo dello Stato, ha incontrato tutti i leader delle diverse confessioni religiose ed ha visitato i centri medico sociali dell’Ordine nel paese. Firmato un accordo di cooperazione per rafforzare l’azione dell’Ordine in Libano.
L’incontro con il Presidente della Repubblica
Ventuno salve di cannone, gli onori militari e gli inni ufficiali hanno accolto il Gran Maestro Fra’ Matthew Festing al suo arrivo al Palazzo di Baabda. A riceverlo nella sede della Presidenza della Repubblica Libanese, il Capo dello Stato, Generale Michel Sleiman, con cui si è intrattenuto a colloquio.
Dopo l’incontro tra le due delegazioni, un accordo di cooperazione è stato firmato dal Gran Cancelliere dell’Ordine Jean-Pierre Mazery e dal Ministro degli esteri libanese Faouzi Salloukh. Sottolineando l’opera svolta fin dal 1953 dall’Ordine di Malta in Libano, l’accordo ha come obiettivo quello di sostenere, facilitare e sviluppare ulteriormente la cooperazione umanitaria e sanitaria tra la Repubblica Libanese e l’Ordine di Malta.
In serata il Presidente Sleiman ha offerto in onore del Gran Maestro un pranzo ufficiale, al quale hanno partecipato oltre 150 persone: ministri, ambasciatori, autorità religiose, personalità del mondo dell’economia e della cultura.
“Davanti a calamità e tragedie – ha affermato il Presidente Sleiman nel suo discorso – si può decidere di ritirarsi e stare a guardare o offrire aiuto per soccorrere i feriti ed aiutare coloro che soffrono. Voi avete chiaramente scelto l’impegno più coraggioso, la strada più difficile e da questa non vi siete mai ritirati, mai avete fatto un passo indietro. Siete stati accanto al Libano durante gli anni di guerra – nonostante i pericoli – guadagnandovi il rispetto e la riconoscenza di tutto il popolo libanese”.
I colloqui con i leader delle diverse confessioni religiose
Gli analisti l’hanno definita una riunione storica, quella che ha visto i capi delle diciassette confessioni religiose presenti nel paese, riunirsi nella sede della Presidenza della Repubblica per incontrare e dare il benvenuto “in qualità di fratello” al Gran Maestro. Sunniti, Sciiti, Maroniti, Greco-cattolici, Greco-Ortodossi, Armeni cattolici, Caldei, Drusi, Evangelisti, Alauiti, Assiri, hanno tutti espresso parole di grande apprezzamento per l’opera svolta dai sedici centri medico-sociali dell’Ordine di Malta, che con oltre 250.000 prestazioni sanitarie all’anno offrono un aiuto prezioso alle popolazioni più bisognose del paese senza distinzione di razza o religione, come è nella tradizione dell’Ordine.
“La vostra presenza qui” ha affermato il Gran Maestro “costituisce un modello di dialogo tra le differenti confessioni religiose, che costituisce un modello che auspico venga preso ad esempio in altri paesi e regioni del mondo”.
Gli incontri con il Primo Ministro ed il Presidente del Parlamento
Il giorno successivo il Gran Maestro e la sua delegazione sono stati ricevuti dal Primo Ministro Fouad Siniora con il quale è stata analizzata la situazione del paese e lo stato dei rapporti con i paesi confinanti anche alla luce dell’auspicato processo di pacificazione. Il Premier Siniora ha chiesto al Gran Maestro di utilizzare “l’autorità morale dell’Ordine di Malta nei consessi internazionali, per trasmettere il messaggio che violenza porta violenza e contribuire ad uno spirito di pacificazione che consenta di trovare una soluzione alla convivenza arabo-israeliana”.
Successivamente il Gran Maestro, accompagnato dalla sua delegazione, ha incontrato il Presidente del Parlamento libanese Nabih Berri.
Nei centro medico-sociali dell’Ordine
Non meno significativi sono stati gli incontri e le visite che Fra’ Matthew Festing ha effettuato ad alcuni dei centri medico-sociali dell’Associazione dei Cavalieri Libanesi dell’Ordine. Dal centro di Barqua e Kefraya nella valle della Bekaa, a quello di Roum, nel Sud del Libano, specializzato anche nella terza età.
Molto toccante da un punto di vista umano, l’incontro a Chabrouh, sede di un progetto internazionale che vede giovani dell’Associazione libanese e di quella tedesca lavorare insieme nel sostegno dei disabili. “Davvero straordinario e coinvolgente è l’impegno profuso dai volontari al servizio di altri giovani, alcuni dei quali con gravi forme di disabilità ed abbandonati dalle loro famiglie” ha detto Mons. Gabriele Caccia, Nunzio Apostolico in Libano, che ha accompagnato il Gran Maestro in questa visita.
Nel centro per disabili altamente specializzato di Bhannes, dotato di una balneo-terapia all’avanguardia, si è svolto l’incontro con i piccoli pazienti, volontari e medici. Oltre 80 tra bambini e ragazzi disabili vengono assistiti ogni giorno in questa struttura, in quello che il Gran Maestro ha definito “un presidio all’avanguardia, fiore all’occhiello di tutto l’Ordine”.
Infine nel centro medico-sociale Ain Remmaneh, il maggior ambulatorio dell’Ordine a Beirut, il Gran Maestro e la sua delegazione hanno passato in rassegna tutte le attrezzature mediche d’avanguardia.
La collaborazione con la Fondazione Imam Sadr
Di grande rilievo l’incontro nella sede della Fondazione Imam Sadr, dove il Presidente signora Rabab El Sadr, ha accolto il Gran Maestro con parole di grande apprezzamento per la collaborazione medica ed umanitaria svolta nel sud del Libano. “Possa la nostra collaborazione, il nostro impegno, che unisce cristiani e musulmani, fratelli e sorelle” ha detto Rabab El Sadr “essere di esempio per il mondo intero. Vengano tutti a vedere come lavoriamo insieme, come comunichiamo, come ci completiamo a vicenda, al servizio dell’essere umano”.
L’apprezzamento all’Associazione libanese
Un viaggio molto intenso ed emozionante, che il Gran Maestro – nel ringraziare il Presidente dell’Associazione Libanese dell’Ordine Marwan Sehnaoui – ha definito straordinario. “Voglio tornare presto in Libano”, ha affermato Fra’ Matthew Festing “sono rimasto molto affascinato ed ispirato da quello che ho visto, dalla vostra ospitalità e dai risultati eccezionali ottenuti dall’associazione. Vi chiedo di proseguire nel vostro impegno. Da parte mia vi assicuro il sostegno mio e di tutto l’Ordine perché il vostro lavoro al servizio della pace e della convivenza tra i popoli possa continuare a dare i risultati che ho avuto modo di ammirare”.