Con il numero di infezioni da Covid-19 in aumento in molte parti del mondo, l’Ordine di Malta ha tenuto ieri, insieme al think tank londinese Forward Thinking, un nuovo incontro Doctor to Doctor. La recrudescenza del virus registrata nel corso delle ultime settimane nell’emisfero settentrionale – dopo un periodo in cui i tassi di infezione erano diminuiti, portando il numero dei pazienti a un livello gestibile – ha spinto molti scienziati ed esperti sanitari a discutere le cause alla radice di questo forte aumento o, come molti dicono, della seconda ondata.
Esperti sanitari e rappresentanti dell’Ordine di Malta di Germania, Italia, Francia, Romania, Polonia, Svezia, Turchia, Giordania e Libano hanno discusso della situazione sanitaria nei rispettivi paesi, illustrando le principali politiche adottate per contenere la diffusione dei contagi.
Nel corso dell’incontro si è discusso anche dello sviluppo di cure efficaci e del più basso numero di decessi registrato in questa fase, così come della possible mutazione del virus. Tutti i relatori hanno concordato sul fatto che, sebbene sembri che il virus stia perdendo virulenza, la sua diffusione può determinare una pressione insostenibile per i sistemi sanitari pubblici, e hanno sottolineato il rischio di un ulteriore peggioramento con l’avvicinarsi della stagione invernale.
Tra i temi affrontati durante l’incontro online anche la necessità di implementare strategie di comunicazione efficaci per promuovere comportamenti preventivi e per informare sugli sviluppi scientificamente provati della ricerca di un vaccino che venga distribuito in modo equo.
La piattaforma Doctor to Doctor è stata lanciata dal governo dell’Ordine di Malta sulla scia della prima ondata di Covid-19. L’obiettivo è mettere in contatto esperti nei settori di infettivologia, epidemiologia, medicina di emergenza, responsabili politici di diversi paesi per promuovere una migliore comprensione del virus, e la cura dei pazienti.
Gli incontri online sono stati organizzati anche con rappresentanti di Palestina, Yemen e Sudafrica.
