Sabato 20 giugno 2015 associazioni nazionali, corpi di soccorso e volontari uniti per porre l’attenzione su un dramma planetario.
Il numero dei rifugiati e degli sfollati nel mondo ha raggiunto i livelli registrati alla fine della seconda guerra mondiale. In Siria ogni 60 secondi una famiglia è costretta ad abbandonare la propria casa a causa delle violenze in corso da oltre 4 anni. Si calcola che ogni 3 secondi da qualche parte nel mondo una persona diventi sfollata. Circa 52 milioni di persone sono in fuga da calamità, guerre e carestia e la metà di questi sono bambini. Nel dettaglio, circa 17 milioni risultano rifugiati, oltre 33 milioni sfollati, ovvero costretti ad abbandonare le proprie case pur rimanendo all’interno del proprio paese, e circa 1,5 milioni richiedenti asilo. Solo nel corso del 2014 sono state presentate 866 mila nuove domande d’asilo nei paesi industrializzati, la maggior parte provenienti da siriani e subito dopo da iracheni.
Cifre impietose che riflettono un mondo in fiamme con una moltiplicazione di nuove crisi e vecchi focolai di guerra che non si spengono.
Sabato 20 giugno 2015 si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita oltre dieci anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Quest’anno il Sovrano Ordine di Malta ha voluto aderire alla giornata internazionale, lanciando una campagna nei paesi in cui è presente che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo dramma planetario. Ogni organismo dell’Ordine di Malta porrà l’attenzione dei media sui rifugiati nel mondo, sfruttando i suoi social media e i suoi canali di informazione.
“Il dramma dei rifugiati non cesserà nei prossimi dieci anni. La costruzione di muri e barriere non serve a niente. Di fronte al dramma e alla disperazione di milioni di persone dobbiamo iniziare a ragionare per trovare nuovi sistemi di assistenza umanitaria, nuove forme di collaborazione con i paesi di origine, che tengano anche conto delle attuali guerre asimmetriche combattute da attori che non rappresentano gli stati” ha dichiarato in questa occasione il Gran Cancelliere del Sovrano Ordine di Malta, Albrecht Boeselager.
Presente in 120 paesi, con una rete di oltre 80mila volontari, con i suoi 33 Corpi di Soccorso, la sua Agenzia di Soccorso Internazionale, il Malteser International, i suoi 59 Priorati e Associazioni nazionali e la sua rete diplomatica estesa in oltre 100 paesi, il Sovrano Ordine di Malta è in prima linea nel prestare soccorso ai rifugiati e agli sfollati sia nei paesi attraversati dai conflitti sia nelle destinazioni finali dei richiedenti asilo.
Dichiarazione video del Gran Cancelliere:
Alcuni progetti dell’Ordine di Malta rivolti ai rifugiati e agli sfollati
In Siria, attraverso una rete di partner umanitari locali, l’Ordine di Malta distribuisce medicine e beni di prima necessità con cliniche mobili nei campi di rifugiati nei pressi di Damasco e Aleppo. A Kilis, al confine tra Turchia e Siria, gestisce un ospedale da campo per curare i feriti di guerra. In Libano l’Ordine di Malta gestisce quattro centri medici che offrono cure gratuite ai rifugiati siriani e ha da poco inaugurato un centro medico mobile nel nord del paese al confine con la Siria. Nel nord dell’Iraq, ad Erbil, squadre mediche dell’Agenzia di Soccorso Internazionale dell’Ordine di Malta, Malteser International, soccorrono gli sfollati – spesso appartenenti a minoranze religiose come cristiani e yazidi – in fuga dalle violenze perpetrate dai miliziani dell’ISIS. con un ambulatorio mobile e due centri medici.
In Africa l’Ordine di Malta gestisce da numerosi decenni programmi di assistenza medica e sociale. A seguito dell’acuirsi dell’emergenza umanitaria in Sud Sudan ha aumentato il suo impegno per aiutare gli sfollati e nel corso del 2014 ha prestato soccorso a circa 10mila persone in difficoltà. Di pari passo è stato intensificato anche l’impegno nel vicino Uganda dove si riversano molti dei rifugiati in fuga dal Sud Sudan.
L’Ordine di Malta è presente anche in Asia dove – lontano dall’attenzione dei media – da anni si consuma il dramma della minoranza musulmana Rohingya. Solo nei primi mesi del 2015 si calcola che almeno 25mila appartenenti alla minoranza, oggetto di discriminazioni nel Myanmar, abbiano tentato di raggiungere altri paesi del sud est asiatico, come Tailandia e Malesia. Qui dal 2003, l’Ordine di Malta distribuisce medicine, prodotti sanitari, zanzariere e cibo nei campi di rifugiati. All’indomani del terribile terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile, il Malteser International ha immediatamente inviato squadre di soccorso per assistere le decine di migliaia di sfollati.
Da sette anni team di medici, infermieri e soccorritori, a bordo delle unità navali italiane, intervengono per salvare i migranti che tentano di attraversare lo Stretto di Sicilia a bordo di imbarcazioni di fortuna. Una vera e propria crisi umanitaria alimentata dalle guerre in Medio Oriente, da regimi dittatoriali, dal fallimento degli stati e da persecuzioni di minoranze etniche e religiose. Solo nei primi mesi del 2015 quasi 40mila persone hanno tentato di raggiungere le coste settentrionali italiane per poi proseguire verso il nord Europa.
L’impegno dell’Ordine di Malta non si ferma al momento dell’emergenza e del soccorso, ma prosegue nella quotidianità di ciascun individuo, con percorsi di accompagnamento per favorire l’integrazione e il recupero della dignità umana. In Francia e in Germania l’Ordine di Malta gestisce programmi di assistenza sociale agli immigrati privi di documenti e di sostegno legale per la richiesta di asilo politico. In Germania sono 20 i centri di assistenza dell’Ordine di Malta per gli immigrati, e si prevede che nel corso del 2015 offriranno circa 300.000 pernottamenti. In costante aumento infine anche l’impegno delle strutture che in Italia, in Spagna, in Belgio, in Gran Bretagna, distribuiscono pasti caldi ai senza tetto, molti dei quali immigrati.