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Discorso del Gran Maestro al 66° pellegrinaggio internazionale dell’Ordine di Malta a Lourdes

Discorso del Gran Maestro al 66° pellegrinaggio internazionale dell’Ordine di Malta a Lourdes
04/05/2024

Eminenze, Eccellenze, Confratelli, Consorelle e Volontari dell’Ordine,

benvenuti a tutti! Vi auguriamo uno splendido pellegrinaggio. Diamo un caloroso benvenuto a chi è alla sua prima esperienza e speriamo sia tanto stimolante e commovente da tornare ancora, proprio come accaduto a molti di noi. In effetti, questo è il mio 28esimo pellegrinaggio, anche se non dimenticherò mai la mia prima volta qui.

Abbiamo anche diversi benvenuti speciali da rivolgere:

– Siamo onorati e lieti di avere Sua Eminenza Gianfranco Ghirlanda, il nostro Cardinale Patrono, nominato dal Santo Padre nel giugno 2023.

– Siamo lieti di avere ancora con noi Sua Eminenza Silvano Maria Tomasi.

– Siamo lieti di annunciare la presenza del nostro nuovo Prelato, Monsignor Luis Cuña Ramos, nominato nel dicembre 2023.

– Vorrei anche ringraziare il comitato di coordinamento e in particolare il Marchese Gian Luca Chiavari che purtroppo quest’anno non potrà essere con noi per motivi di salute. Gli auguriamo salute e ogni felicità. Penso sia la prima volta da quando vengo a Lourdes che non è con noi su questo palco.

Quest’anno abbiamo quasi 7.000 partecipanti, con 1.200 malati, provenienti da vicino e da lontano, inclusi Stati Uniti, Hong Kong, Corea del Sud, Filippine, Thailandia, Australia e Ucraina, oltre ovviamente all’Europa. Il 2024 segna il 66esimo pellegrinaggio internazionale dell’Ordine di Malta. Come tutti sapete, questo pellegrinaggio è il cuore dell’Ordine di Malta. Riunisce la famiglia internazionale dell’Ordine, per pregare e prendersi cura dei suoi ospiti, i nostri amati malati, con amore e dedizione. È in questo luogo, negli occhi di coloro che serviamo, che riconosciamo l’intensa umanità di Gesù, la sua vulnerabilità, la sua comune fragilità.

Nell’orto, prima di essere crocifisso, Gesù si rivolge ai discepoli e li invita a vegliare su di lui mentre prega, ma questi si addormentano. “Non potete vegliare con me per un’ora?”, si lamenta. Queste scene toccanti ritraggono Gesù addolorato e sofferente in tutto il suo dolore e in tutta la sua disperazione per non essere amato e accudito dai suoi amici. Di volta in volta chiede ai suoi discepoli di credere in lui, perché cos’è un amico se non qualcuno che crede in te? Questo significa venire a Lourdes. Costruire fiducia e amicizia, accompagnando i malati e i fragili in un cammino di preghiera, di fede e di pace spirituale. Creare legami che alimentano speranza e rinnovamento.

Mentre noi siamo qui in preghiera, in molte parti del mondo si stanno verificando drammi terribili, che causano miseria e sofferenza. In tutto il mondo, le persone fuggono da guerre, insicurezza politica, violenza, povertà e disastri naturali. Come membri dell’Ordine, l’assistenza che offriamo è profondamente radicata nella fede cristiana e nell’amore per i nostri simili, i nostri signori i Malati e i Poveri.

Ascoltiamo con attenzione il drammatico appello di tante vittime della guerra e della violenza e facciamo nostro il recente messaggio quaresimale di Papa Francesco: “L’esodo dalla schiavitù alla libertà non è un viaggio astratto.  Affinché sia concreta anche la nostra Quaresima, il primo passo è voler vedere la realtà. Quando nel roveto ardente il Signore attirò Mosè e gli parlò, subito si rivelò come un Dio che vede e soprattutto ascolta: ‘Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti. Io conosco le sue sofferenze e sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, una terra dove scorrono latte e miele» (Es 3,7-8)’. Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove?”. La nostra risposta a Sua Santità è Sì. Noi sentiamo quel grido e, Sì, ci scuote e ci commuove. In tutte le nostre opere, il nostro scopo e la nostra missione è aiutare quanti soffrono. Noi vediamo, ascoltiamo e sentiamo il dolore e la disperazione che ci circondano. Siamo al servizio dell’umanità in tutta la sua bellezza e in tutta la sua miseria.

L’Ordine di Malta è in prima linea in molti teatri di intervento, portando sollievo e conforto a quanti ne hanno bisogno. A Betlemme, nel mezzo dei disordini, l’Ospedale della Sacra Famiglia continua ad essere un faro di speranza, dove la salute delle madri e dei loro bambini diventa ancora più importante. Siamo vicini alla popolazione di Gaza, dove la mancanza di cibo e di beni di prima necessità sta causando una crisi senza precedenti. In Libano, la nostra Associazione si prende cura di migliaia di persone che soffrono a causa della crisi sociale ed economica in corso, che non vede fine e che ha spinto tante persone nella disperazione e nell’indigenza. In Ucraina continuiamo ad aiutare gli sfollati interni e i rifugiati in fuga verso i Paesi vicini. In Africa garantiamo supporto sociale e medico in molti Paesi e ci prendiamo cura degli sfollati interni in Sud Sudan e Uganda.

Non dimentichiamo infine l’Anno Giubilare del 2025. L’Ordine di Malta sarà presente durante l’Anno Santo fornendo il servizio di primo soccorso nelle quattro Basiliche Maggiori della Città Eterna, dove sono attesi oltre 32 milioni di pellegrini. Avremo bisogno di molti volontari e membri dell’Ordine, che sono certo si faranno avanti quando sarà il momento. Per favore, pensate di offrirvi volontari per questo enorme compito.

Ma il nostro lavoro si svolge anche nella vita quotidiana di tante persone, vittime di ingiustizie e di disuguaglianze e sono onorato dal lavoro che voi, nostri membri e volontari, portate avanti in tutto il mondo, con devozione e dedizione.

La mia gratitudine va al Presidente dell’Associazione francese e a tutti i membri della sua squadra, ai nostri leader qui a Lourdes, alla squadra di coordinamento internazionale del nostro pellegrinaggio a Roma, e ai nostri Gran Priori e Presidenti che, tutti insieme, danno vita a una formidabile combinazione nell’organizzazione di questo evento internazionale.

A tutti voi auguro un santo e gioioso pellegrinaggio. Godetevi Lourdes!!! Per esperienza, posso assicurare a chi è qui per la prima volta che vi cambierà la vita. Vive Notre Dame de Lourdes et Vive Bernadette.