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Conto alla rovescia all’ospedale di Betlemme

Conto alla rovescia all’ospedale di Betlemme
08/10/2010

Si attende la nascita del 50.000 bambino. Nel frattempo la clinica mobile continua a portare speranza alle future madri, in disperato bisogno di cure prenatali

A Betlemme, a soli 500 metri dal luogo della nascita di Gesù, cresce l’euforia per un parto che segnerà la storia dell’Ospedale della Sacra famiglia. Entro la fine di questo mese, dopo 20 anni di attività sotto il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’ospedale darà il benvenuto al mondo al suo 50.000 bambino.

Al 4 ottobre, il totale dei bambini nati nell’ospedale ha raggiunto il numero di 49.803. Il primo bambino ha visto la luce nel 1990, anno in cui l’Ordine di Malta – con la responsabilità operativa dell’Associazione francese – ha riaperto la struttura trasformandola in un ospedale per la maternità. L’ospedale ha sempre accolto tutti, senza discriminazione di razza, religione, o capacità di pagare.

“A causa della carenza di medici ed infermieri specializzati nei territori palestinesi, il nostro team neonatale è sovraccarico di lavoro”, ha dichiarato il dottor Jacques Keutgen, Direttore Generale dell’ospedale. “Tutti i casi difficili, non solo dal distretto di Betlemme, ma anche da Hebron e Ramallah, vengono inviati da noi. Nei mesi di giugno e luglio 2010 abbiamo avuto un tasso di occupazione del 97%. Il che comporta per noi un forte impegno, non solo medico, ma anche finanziario”.

La clinica mobile assiste le comunità nel deserto
Negli ultimi cinque anni, con regolari visite settimanali, il personale ospedaliero ha anche portato speranza alle famiglie estremamente povere che vivono nel deserto nei pressi di Betlemme. La clinica mobile dell’ospedale della Sacra famiglia visita regolarmente tre località nel deserto di Giuda. Il passa parola si è diffuso tra le comunità più remote, e decine di donne e bambini vengono giù dalle colline per farsi visitare dai medici della clinica.
“Sono numerose le famiglie che vivono in una condizione di isolamento e di povertà spaventosa, nel sud del deserto della Giudea”, afferma Colleen Marotta, direttore esecutivo della Fondazione che a Washington sostiene l’ospedale della Sacra Famiglia. “Vivono in tende di tela o in baracche di metallo, senza acqua corrente, senza elettricità, senza servizi igienici, in gruppi familiari estesi di 20-40 … sono i più emarginati di una popolazione dimenticata”.

I medici della clinica mobile dell’ospedale effettuano esami prenatali, pediatrici e ginecologici, oltre ad analisi di laboratorio. Il team ha anche il compito di educare le madri all’igiene e alla cura dei figli, e di verificarne le condizioni di vita. Durante ogni tappa la squadra prende in esame mediamente 30 donne incinte, molte di loro in disperato bisogno di cure prenatali.

Con grande gioia e soddisfazione tutto l’Ordine di Malta attende che il 50.000 bambino veda la luce a Betlemme.