Prosegue l’impegno dell’Ordine di Malta nella lotta al Covid-19, una minaccia transnazionale che richiede un approccio multilaterale, perché nessun paese è immune dai suoi effetti. A questo fine, già dai primi giorni della sua comparsa in molti paesi europei, che per primi sono stati chiamati ad affrontare la pandemia, le associazioni e i volontari dell’Ordine di Malta, così come i corpi di soccorso, si sono adoperati in molte parti del mondo per garantire assistenza medica e psicosociale alle persone colpite, in stretta cooperazione con le autorità sanitarie locali. Anche il governo del Sovrano Ordine di Malta si è impegnato nella lotta per contenere il virus, lanciando un progetto innovativo chiamato “Doctors to Doctors”. Scopo dell’iniziativa è facilitare lo scambio tra esperti sanitari di esperienze e conoscenze, nonchè delle pratiche migliori per gestire il Covid-19, organizzando regolari incontri online. L’assunto di base è che in ambito sanitario il dialogo è di fondamentale importanza quando si affronta una grave minaccia che travalica i confini e che interessa ormai tutti i continenti.
Fino ad oggi sono stati organizzati più di 12 incontri, con il coinvolgimento di oltre 130 esperti sanitari di Australia, Repubblica Democratica del Congo, Germania, Iran, Irlanda, Italia, Giordania, Libano, Palestina, Arabia Saudita, Sudafrica, Svezia, Siria, Turchia, Regno Unito, Yemen e Organizzazione mondiale della Sanità. Nella maggior parte degli incontri tenuti finora l’attenzione è stata rivolta all’emergenza nella regione mediorientale, con la partecipazione di esperti di Palestina, Yemen e Libano.
Quando il numero dei casi di Covid-19 ha cominciato ad aumentare in Asia, negli Stati Uniti e in America Latina, l’Ordine di Malta ha deciso di estendere i progetti “Doctors to Doctors” ad altri paesi colpiti. Il Brasile conta quasi la metà di tutti i decessi correlati al coronavirus registrati in America Latina e nei Caraibi, dove sono stati confermati più di cinque milioni di casi. Altri paesi della regione colpiti duramente sono il Messico – che è terzo al mondo per numero di morti, pari a 52.000, e conta quasi 476.000 casi – il Perù, la Colombia e il Cile.
Coordinato dall’ambasciatore Giuseppe Morabito, il 4 agosto si è tenuto un primo incontro virtuale “Doctores en la red” (Medici in rete) con medici e funzionari sanitari di Ecuador e Perù: sono state coinvolte circa 115 persone che hanno partecipato alla discussione online e si sono interrogate sulle misure migliori per contenere la diffusione del virus e gestire i pazienti, apprendendo anche le ultime scoperte scientifiche sul Covid-19.
Il 25 agosto si è tenuto un secondo webinar per i medici della Colombia, con 70 partecipanti. Attualmente il dipartimento Affari Esteri del Gran Magistero sta organizzando un nuovo incontro per i medici dell’America centrale, da tenersi all’inizio dell’autunno.
“Doctores en la Red è un’iniziativa del governo del Sovrano Ordine di Malta che ha coinvolto, in particolare, l’Ufficio del Grande Ospedaliere e le associazioni latinoamericane dell’Ordine. Queste, insieme all’associazione spagnola, hanno svolto un ruolo cruciale nell’individuazione di medici di grande esperienza. Con l’auspicio che la pandemia venga presto sconfitta, il Sovrano Ordine di Malta sta valutando la fattibilità di estendere questa iniziativa ad altri settori in ambito sanitario, quali la lotta alle malattie trascurate, l’assistenza agli sfollati nei campi profughi, e l’accesso ai beni primari, come l’acqua potabile”, ha spiegato l’ambasciatore Morabito.