L’Ambasciata del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Repubblica del Ciad ha trasmesso un’analisi della situazione politica e sociale del paese e il rapporto relativo alle attività sanitarie realizzate nel corso dell’anno 2000.
Le condizioni della popolazione del Ciad, nonostante negli ultimi tempi si siano registrati progressi nella vita economica, rimangono precarie anche a causa della diffusione del fenomeno della prostituzione e del conseguente aumento della diffusione dell’AIDS. Nel marzo 2000 il paese è stato colpito da una epidemia di meningite, durante la quale l’Ambasciata dell’Ordine ha curato numerosi malati. La carestia che si è diffusa in seguito alle inondazioni, inoltre, ha determinato una maggiore richiesta di viveri e di generi alimentari.
Secondo il rapporto, il servizio sanitario dell’Ambasciata presso l’Ospedale centrale di N’Djamena ha permesso di effettuare circa 475 operazioni ortopediche, di ricoverare 4.481 malati e di fornire consulenza medica a 9.650 persone.
Tra i centri medici gestiti dall’Ambasciata sono da segnalare quello di Amtoukoui, che nell’anno 2000 ha curato 38.637 malati e quello di Biobè che, nell’ambito della medicina di base e della ginecologia, ha permesso il ricovero a 133 malati e fornito le cure a 8.557 malati.
Tra le attività sono da sottolineare quelle rivolte alle cure mediche dei prigionieri del carcere di N’Djaména. Il personale e le strutture mediche permanenti hanno contribuito in maniera sostanziale alla cura dei detenuti, altrimenti impossibilitati a contribuire economicamente alle spese sanitarie. Secondo il rapporto del 2000 sono state circa 5.698 le persone curate.
Per l’anno 2001 l’Ambasciata intende incrementare gli importanti risultati già raggiunti e si propone di costruire altri centri, come quello di Bemouli, in altri quartieri della città di Sahr e in quella di Bessao.