È una delle aree più misere del Myanmar quella di Set Yong Su, nella regione del Sittwe: circa 20mila persone, quasi tutte appartenenti alla minoranza musulmana, vivono in condizione di indigenza e con gravi limiti nell’accesso all’istruzione e all’anagrafe civile. Nella baraccopoli, dove le famiglie vivono in capanne fatiscenti, senza accesso all’acqua potabile e alla sanità, senza strade e con i sentieri pieni di spazzatura e fango, le malattie si diffondono facilmente. Per questo il Malteser International, che è l’unica organizzazione attiva nell’area, lavora da alcune settimane per migliorare l’accesso all’acqua potabile e la situazione igienico-sanitaria complessiva, almeno in alcune delle aree più popolate della baraccopoli.
Con il sostegno dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sono stati creati degli impianti pubblici di acqua potabile, pozzi e stagni sono stati disinfettati, sono stati formati dei gruppi civici di “utenti dell’acqua” che possano gestire in modo sostenibile questi impianti. Gli operatori del Corpo di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta hanno inoltre lavorato con i residenti per scavare e rivestire di bambù due impianti di drenaggio che possano prevenire le inondazioni durante la stagione delle piogge.