Il dramma di Lampedusa: la mancanza di fondi non fermerà il lavoro del Cisom per l’assistenza sanitaria sulle motovedette
Le dichiarazioni del Direttore del CISOM, Mauro Casinghini, nel giorno dell’ennesima tragedia in mare che ha causato la morte di centinaia di persone.
“La mancanza di fondi non fermerà il nostro lavoro”. Lo afferma Mauro Casinghini, Direttore Nazionale del CISOM, il Corpo di Soccorso del Sovrano Ordine di Malta che, con i volontari medici e paramedici, sta partecipando alle operazioni di soccorso per l’ennesima tragedia in mare, avvenuta oggi al largo di Lampedusa. “Il naufragio di questa mattina – prosegue Casinghini – segue una serie di incessanti e complicati interventi delle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, a bordo delle quali, dal 2008, ci sono medici, infermieri e soccorritori del CISOM che 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, prestano le prime cure sanitarie agli immigrati soccorsi nel Mediterraneo.
“Il Ministero dell’Interno – prosegue il Direttore del CISOM – ha dichiarato l’impossibilità a finanziare, anche parzialmente, la nostra missione a Lampedusa, che molte volte ha rappresentato per questi disperati la differenza tra la vita e la morte. Ma noi ci staremo comunque. Faremo appello ad enti, alle più importanti fondazioni ed istituzioni filantropiche, ai cittadini, per aiutarci ad arrivare ad avere le somme necessarie a garantire questo servizio.”
Dal 2008 ad oggi, il CISOM ha prestato cure ad oltre 4000 bambini, donne e uomini che, attraverso il Canale di Sicilia, cercano di raggiungere l’Europa. Molte delle donne soccorse sono in stato di gravidanza, alcune di queste a termine gestazione.